Metti una sera a cena. Un giornalista e due bartender di carriera. Qualche drink e storie che scivolano via veloci. Storie di bar, scoperte, passioni. Aneddoti che incrociano luoghi lontani, riscoprono profili e atmosfere leggendari. Si va avanti per ore, rapiti. A un tratto qualcuno la butta giù a caso. L’idea di un periodico, una pubblicazione capace di raccogliere in pagine gradevoli quel mondo liquido e affascinante. Una rivista? Perché no? Magari mensile, diversa, attenta alle ultime tendenze, eclettica. Indipendente, soprattutto. Il nome viene facile: BarTales, racconti di bar. Nel 2013 nasce così la prima rivista italiana gratuita che parla esclusivamente di bartending. Grazie a collaboratori con un indiscutibile profilo professionale e riconosciuti come opinion leader di settore. E nel giro di poco annovererà tra i suoi inserzionisti i maggiori player di mercato e associazioni professionali. L’obiettivo di BarTales? Elevare l’immagine del bartending italiano e promuovere l’eccellenza di prodotti e realtà aziendali bisognosi di uno strumento che li metta in contatto con consumatori e operatori. Il resto è un’avventura che, a un anno dall’uscita del primo numero, ha superato ogni aspettativa. Sono circa 30.000 i download mensili di BarTales che, caso unico nell’editoria di settore, viene utilizzata anche come strumento di formazione professionale. A questi si aggiungono circa 200.000 visite mensili per i numeri archiviati. Adesso, il sito. Qualcuno ha detto che quelli che lavorano a “BarTales” devono aver avuto un’infanzia difficile. Sempre a studiare, invece di giocare a pallone, correre, giocare a nascondino. In parte è vero. Ma noi ci divertiamo così. E forse anche chi ci legge.